Il Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino è stato inaugurato il 30 giugno 2007. Situato nel Castello di Montesarchio, ospita oltre 300 reperti, principalmente di epoca sannita. Numerosi, e di grande prestigio, sono i crateri ritrovati nel territorio degli antichi Caudini – che non corrisponde alla sola valle Caudina, ma include anche la valle Telesina, la valle Vitulanese, Sant’Agata de’ Goti e una piccolissima parte della provincia di Caserta.

A partire dall’8 settembre 2013, il Museo è stato notevolmente arricchito dalla mostra “Rosso Immaginario – il racconto dei vasi di Caudium”, allestita in una serie di celle. Grazie a tecnologie avanzate, infatti, si riesce a “dare vita” alle figure dipinte sui crateri, facendole “muovere” per mezzo di alcune videoproiezioni, accompagnate da una voce narrante coinvolgente e vivace. La mostra racconta alcune tra le storie più celebri della mitologia greca: il ritorno all’Olimpo del dio Efesto, abbandonato dalla madre per l’aspetto sgradevole; il dolore di Elettra sulla tomba del padre, Agamennone, celebre personaggio dell’Iliade; la partenza di Trittolemo, eroe benvoluto da Demetra, in procinto di donare il grano all’umanità viaggiando su un carro alato…

Il Museo occupa il primo piano del Castello, per un totale di sei sale.
Nella prima sono esposti i reperti di epoca preistorica, che attestano la presenza dell’uomo nel territorio sin dal Neolitico. La seconda, la terza e la quarta sala ospitano i reperti rinvenuti nelle tombe di Caudium: vasellame, oggetti di uso quotidiano, armi e persino la ricostruzione di una fossa con scheletro, disposta così come potrebbe apparire durante una campagna di scavo.
Le ultime due sale sono dedicate a Saticula (Sant’Agata de’ Goti) e Telesia (San Salvatore Telesino), altri importanti centri del Sannio Caudino.